Bonus prima casa under 36: tutto quello che devi sapere

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Scritto da Matteo Zinani

Decreto Sostegni Bis per i giovani che acquistano la loro prima abitazione: di cosa si tratta, benefici, requisiti, scadenza e come richiederlo

La complicata situazione economica in cui naviga ormai da anni il nostro paese ha messo in seria difficoltà la maggior parte degli italiani, in particolare tutti i giovani che faticano a trovare lavoro, guadagnare stipendi adeguati e, di conseguenza, comprare casa. Per migliorare questa situazione, il 25 maggio del 2021 il Governo ha introdotto il cosiddetto Bonus prima casa under 36 (Decreto Legge n. 73/2021) con l’obiettivo di aiutare economicamente i giovani di età inferiore a 36 anni intenzionati a comprare la loro prima abitazione. Aiuto che, con la Legge di Bilancio del 2022, è stato prorogato di ulteriori 6 mesi, oltre la prima scadenza prevista per il 30 giugno, estendendo ufficialmente la validità fino al 31 dicembre 2022.

Vediamo di seguito tutti gli aspetti che devi conoscere del Decreto Sostegni Bis.

Bonus prima casa under 36: requisiti personali

È però necessario fare una precisazione: non tutti i giovani con età inferiore a 36 anni hanno diritto ad ottenere queste agevolazioni fiscali. 

Ecco chi può beneficiare del bonus prima casa:

  • giovani che non hanno ancora compiuto 36 anni (nell’anno in cui l’atto viene stipulato);
  • giovani che hanno un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 40.000 euro annui.

Ma non è tutto. A questi semplici requisiti, si aggiungono quelli che si riferiscono all’agevolazione prima casa (valida anche per over 36).

Vale a dire:

  • l’acquirente deve avere la propria residenza nel comune in cui si trova l’immobile almeno da 18 mesi prima dall’acquisto;
  • l’acquirente deve dichiarare in fase di acquisto di non essere titolare di un’altra casa nello stesso comune in cui si trova l’immobile da acquistare – nemmeno il coniuge – dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione;
  • L’acquirente deve infine dichiarare all’atto di acquisto di non essere titolare dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà di un’altra abitazione acquistata con le stesse agevolazioni prima casa su tutto il territorio nazionale – nemmeno il coniuge.

Bonus acquisto prima casa: requisiti dell’immobile

Oltre ai requisiti personali, gli stessi immobili acquistabili devono rispettare determinate caratteristiche oggettive. In sostanza, non tutti gli immobili possono godere del bonus acquisto prima casa under 36. Questi vincoli sono gli stessi del vecchio bonus casa (Legge n.147 del 27 dicembre 2013) che non prevedeva limiti di età.

Ecco quindi gli immobili principali ammessi dal Decreto Sostegni Bis:

  • A/2 (abitazioni di tipo civile);
  • A/3 (abitazioni di tipo economico);
  • A/4 (abitazioni di tipo popolare);
  • A/5 (abitazione di tipo ultra popolare);
  • A/6 (abitazione di tipo rurale);
  • A/7 (abitazioni in villini);
  • A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi).

A questi in realtà si aggiungono anche alcune pertinenze dell’immobile principale: magazzini e locali di deposito, rimesse e autorimesse, tettoie. Per ogni categoria, però, può essere aggiunta una sola pertinenza – acquistabile sia in concomitanza con la prima casa sia con atto separato in seguito, a patto che rispetti le tempistiche imposte dal Governo.

Discorso diverso invece per abitazioni di tipo signorile (A/1), abitazioni in ville (A/8) e castelli o palazzi storici (A/9): l’acquisto di questi immobili non è coperto da alcun tipo di agevolazione.

Decreto Sostegni Bis: quali sono i benefici 

Le agevolazioni intervengono sia sul fronte dei mutui che su quello delle imposizioni tributarie

Mutui

Il primo aspetto riguarda l’accesso al credito. Con questo Decreto è infatti diventato più facile accedere al cosiddetto “Fondo di Garanzia per la prima casa”, un fondo costituito nel 2013 con l‘obiettivo di fornire garanzie ai richiedenti di mutui per prima casa.

Infatti, l’articolo 64 del Decreto Sostegni Bis precisa che “per i finanziamenti il cui rapporto tra l’importo del finanziamento e il prezzo di acquisto dell’immobile, comprensivo degli oneri accessori, superi l’80%, la misura massima della garanzia concedibile dal Fondo è elevata all’80% della quota capitale”. Ciò significa che lo Stato ha ora esteso la garanzia della copertura della quota capitale – dal 50% all’80%. In aggiunta l’ammontare massimo del prestito è stato fissato a 250.000 euro anche per i lavoratori atipici (ad esempio interinali o somministrati).

Il Fondo di Garanzia può essere richiesto da chiunque, ma sono previste categorie prioritarie nel caso in cui giungano più richieste nello stesso momento. La priorità di erogazione del mutuo sarà data a:

  • giovani sotto i 35 anni di età con lavoro atipico;
  • genitori single con figli minorenni;
  • giovani coppie con almeno uno dei due componenti di età inferiore ai 35 anni;
  • conduttori di case popolari.

Tasse

Il secondo punto invece si riferisce alle tasse da pagare sull’acquisto della prima casa. Nello specifico sono previste le seguenti riduzioni:

  • Per gli acquisti non soggetti ad IVA, nessun pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale;
  • Per gli acquisti soggetti ad IVA, oltre al vantaggio suddetto, si aggiunge anche un riconoscimento di un credito d’imposta pari all’IVA corrisposta al venditore, applicata con aliquota del 4%;
  • Esenzione dall’imposta sostitutiva per i mutui di acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili ad uso abitativo;
  • Riduzione del 50% sugli onorari notarili.

Per capirci meglio, facciamo un esempio con un immobile con valore catastale di 77.098 euro e acquistato da privato al prezzo di 150.000 euro

Ricordiamo che il valore catastale di una prima casa ad uso abitativo non di lusso si calcola moltiplicando la rendita catastale rivalutata del 5% – parametro facilmente reperibile consultando una visura catastale oppure tramite il servizio dell’Agenzia delle Entrate – per il suo coefficiente 110 (quindi valore catastale = rendita catastale x 1,05 x 110).

A questo punto, secondo il regime ordinario “agevolazione prima casa”, l’acquirente pagherebbe un totale di 1.942 euro di tasse: 1.542 euro di imposta di registro (2% di 77.098, cioè il valore catastale) + 50 euro fissi di imposta ipotecaria + 50 euro fissi di imposta catastale + 300 euro di imposta sostitutiva (su un mutuo di 120.000 euro, cioè l’80% di 150.000). 

Con il bonus casa under 36, però, questi 1.942 euro di tasse verrebbero totalmente risparmiati: questo regime, infatti, prevede la totale esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria, catastale e sostitutiva.

Bonus prima casa under 36: come richiederlo

Hai tutti i suddetti requisiti e il tuo immobile rientra nelle categorie che possono beneficiare del bonus? Richiedilo subito senza aspettare oltre, non rischiare di superare la scadenza prevista. Ricorda: hai tempo per effettuare domanda fino al 31 dicembre 2022.

Come richiedere il bonus prima casa under 36? 

È sufficiente presentare alla Banca scelta, o all’intermediario finanziario a cui si decide di richiedere il mutuo, un documento ufficiale che dimostri il tuo ISEE in corso di validità – il quale, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate, dovrà già essere stato richiesto alla data del rogito notarile. Ti verrà chiesto di compilare questo modulo, che tu però puoi già scaricare e presentare.

Chi di dovere effettuerà poi tutti i controlli e, nel caso in cui il tuo profilo e il tuo immobile dispongano di tutti i requisiti, l’Agenzia delle Entrate ti concederà il bonus casa giovani. A patto che tutto ciò venga effettuato prima della data di scadenza.

E dopo il 31 dicembre 2022? 

Quello che è certo è che sicuramente rimarrà in vigore il bonus ordinario prima casa. Niente paura quindi per i giovani adulti che non sono riusciti a trovare l’immobile in tempo, ad ottenere il mutuo dalla banca o che semplicemente si sono scontrati con intoppi burocratici. Alcune agevolazioni quindi rimarranno di certo.

Continuerà infatti ad essere agevolato – seppur con minori benefici – l’acquisto classico della prima casa. In questo caso, non si tratta di un’esenzione totale dal pagamento delle imposte, ma di una sorta di sconto parziale: riduzione al 2% dell’imposta di registro e a 50 euro sia per l’imposta ipotecaria che quella catastale.

Discorso un po’ più incerto invece per quanto riguarda il bonus prima casa under 36. La prima bozza della Legge di Bilancio del 2023 lascia intendere che il Decreto Sostegni Bis verrà prorogato ancora per un altro anno, quindi fino al 31 dicembre 2023. Non ci sono ancora certezze, ma se le prime indiscrezioni dovessero essere confermate, allora questa sarebbe davvero una notizia estremamente positiva per i giovani ancora alla ricerca della loro prima abitazione.

Continua a seguirci per rimanere aggiornato ed avere tutte le informazioni utili in merito.

Bonus prima casa under 36: conclusioni 

In questo articolo abbiamo analizzato tutto ciò che ti serve sapere circa le agevolazioni per i giovani under 36 che decidono di comprare la loro prima casa. Ora dunque dovresti aver capito non solo i vantaggi del bonus, ma anche i requisiti personali e quelli dell’immobile necessari per richiedere le agevolazioni fiscali.

Se sei arrivato alla fine di questo articolo dovresti quindi sapere come muoverti e quali sono le tempistiche: come spiegato nell’ultimo paragrafo, infatti, hai tempo fino al 31 dicembre 2022 per usufruire del bonus, dopo di che potrebbe rimanere solo il bonus prima casa ordinario.

Per evitare problemi e dubbi di qualsiasi tipo, il consiglio è sempre quello di affidarti ad un professionista di settore per acquistare la tua prima casa.

Ti è stato utile questo articolo? Scrivici una mail e discutiamone insieme.

Domande frequenti

Come funziona il bonus under 36 prima casa?

Le agevolazioni sono valide sia sul fronte dei mutui che su quello delle imposizioni tributarie. 

Il primo aspetto riguarda l’accesso al credito. Con questo Decreto è infatti diventato più facile accedere al cosiddetto “Fondo di Garanzia per la prima casa”: lo Stato ha infatti ora esteso la garanzia della copertura della quota capitale all’80%. In aggiunta, l’ammontare massimo del prestito è stato fissato a 250.000 euro anche per i lavoratori atipici (ad esempio interinali o somministrati).

Il secondo punto invece si riferisce alle tasse da pagare sull’acquisto della prima casa. Nello specifico sono previste le seguenti riduzioni:

  • Per gli acquisti non soggetti ad IVA, nessun pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale;
  • Per gli acquisti soggetti ad IVA, oltre al vantaggio suddetto, si aggiunge anche un riconoscimento di un credito d’imposta pari all’IVA corrisposta al venditore, applicata con aliquota del 4%;
  • Esenzione dall’imposta sostitutiva per i mutui di acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili ad uso abitativo;
  • Riduzione del 50% sugli onorari notarili.

Quanto si risparmia con il bonus casa under 36?

Dipende dal tipo di compravendita. Facciamo un esempio per avere un’idea di massima. Consideriamo un immobile con valore catastale di 77.098 euro e acquistato da privato al prezzo di 150.000 euro. 

Secondo il regime ordinario “agevolazione prima casa”, l’acquirente pagherebbe un totale di 1.942 euro di tasse. Con il bonus casa under 36, però, questa somma verrebbe totalmente risparmiata: questo regime, infatti, prevede la totale esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria, catastale e sostitutiva.

I requisiti per il bonus prima casa under 36 possono decadere

Sì. Il Decreto Sostegni Bis ha previsto il da farsi nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate riscontri l’insussistenza delle condizioni per beneficiare delle agevolazioni fiscali. 

A seconda dei casi, le conseguenze possono essere diverse:

  • Se decadono requisiti come il valore ISEE o il periodo temporale di validità delle agevolazioni, l’imposta di registro sarà recuperata del 2% e le imposte ipotecaria e catastale saranno applicate nella misura fissa di 50 euro ciascuna;
  • Se invece decadono i requisiti legati all’acquisto di un immobile soggetto ad IVA, verrà tolto il credito d’imposta e saranno assegnate sanzioni ed interessi;
  • Nel caso di falsa dichiarazione circa i requisiti personali o dell’immobile, i provvedimenti rischiano di esser ben più severi. L’imposta sostitutiva sul finanziamento salirà al 2% e l’imposta di registro al 9%, mentre le imposte ipotecaria e catastale verranno fissate a 5.019 euro ciascuna – oltre all’applicazione di ulteriori interessi e sanzioni. Infine, sarà recuperato anche il credito d’imposta.

Posso richiedere un mutuo per acquistare la prima casa anche se sono un lavoratore autonomo?

Sì. Ovviamente il modo più facile per ottenere un mutuo dalla banca è quello di essere un lavoratore dipendente, ancor di più se con un contratto a tempo indeterminato.  Oggi però è possibile ottenere un buon prestito, e quindi le agevolazioni fiscali richieste, anche per altre categorie di lavoratori: imprenditori, liberi professionisti e pensionati. 

E se vivo ancora con i miei genitori?

Questo potrebbe essere un problema in termini di ISEE, che deve essere obbligatoriamente inferiore ai 40.000 euro annui. L’Indicatore di Reddito viene infatti calcolato sulla situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare: ciò significa che, se vivi ancora con i tuoi genitori, il tuo ISEE sarà sicuramente più alto della soglia massima consentita per accedere al bonus. E’ quindi molto importante fare attenzione a questo dettaglio che potrebbe privare della prima casa single e giovani coppie che non hanno ancora spostato la propria residenza.