Calcolo IMU seconda casa: come fare, istruzioni ed esempi

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Scritto da Martina Pugno

La casa vacanza che sognavi da tempo, un investimento che desideri mettere a rendita, un progetto coltivato a lungo che prende finalmente forma… Sono molti i motivi che possono averti portato a valutare l’acquisto di una seconda casa, ma una cosa è certa: come ogni acquisto importante, anche questo deve essere frutto di un’attenta valutazione di tutte le spese da sostenere.

Una seconda casa, infatti, può comportare spese differenti rispetto a una prima casa: ad esempio, l’IMU. Vediamo cos’è, chi la deve versare e come calcolarne l’importo.

Cos’è l’IMU?

Introdotta nel 2012 per sostituire l’Imposta Comunale sugli Immobili, l’IMU (acronimo di Imposta Municipale Unica) è la tassa sugli immobili che, dal 2013 in poi, è diventata obbligatoria soltanto sulle seconde case.

Questo significa che l’IMU non si applica all’abitazione principale, ovvero quella nella quale si risiede anagraficamente abitualmente, a meno che essa non rientri nella categoria delle case di lusso.

Gli altri immobili di proprietà vengono definiti seconde case, intendendo così le case nelle quali non si risiede, e su di essi occorre versare l’IMU.

Ecco come calcolare l’importo dovuto.

Come calcolare l’IMU sulla seconda casa?

Desideri poter effettuare una stima dell’IMU da versare su un determinato immobile, magari prima di acquistarlo?

Calcolare l’IMU sulla seconda casa è semplice, ma ti serve qualche dato:

·  il valore fiscale dell’immobile, ossia la rendita catastale indicata nella visura catastale

·  l’aliquota comunale

·  il coefficiente IMU seconda casa, che è sempre fissato a 160.

Con queste poche informazioni puoi calcolare quanto dovrai pagare di IMU sulla seconda casa appena acquistata, o che hai intenzione di acquistare.

Tieni presente che la rendita catastale non corrisponde al valore di mercato dell’immobile, ma è un valore che puoi reperire tramite il sito web dell’Agenzia del Territorio.

A questo punto ti basta seguire questi passaggi:

·  prendi la rendita catastale e aggiungici il 5%;

·  moltiplica il valore ottenuto per il coefficiente IMU seconda casa, che varia a seconda della tipologia degli immobili. Per le seconde case rientranti nella categoria catastale A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11, il coefficiente da applicare è 160. 

·  moltiplica il risultato che hai ottenuto per l’aliquota comunale.

Aliquote IMU seconda casa

Va precisato che le aliquote IMU sulla seconda casa, essendo comunali, possono variare da Comune a Comune. 

Per questo, non è possibile sapere a priori a quanto corrispondono, ma ti consigliamo di consultare il sito del Ministero delle Finanze per conoscere l’aliquota applicata nel Comune di tuo interesse.    

Una volta ottenuta questo dato, potrai procedere a calcolare l’IMU come nell’esempio qui sotto.

esempio calcolo imu

Esempio di calcolo dell’IMU

Poniamo che l’immobile in oggetto abbia una rendita catastale pari a 800 euro e un’aliquota comunale dello 0,76%. Avremo così una rendita con l’aggiunta del 5% pari a 840, da moltiplicare per il coefficiente seconda casa.

A questo punto avrai ottenuto una base imponibile pari a 134.400 euro, da moltiplicare per l’aliquota comunale. Otterrai:

134.400 x 0,76%= 1.021,44.

Questa, dunque, sarà la cifra che dovrai versare su base annua.

Ricordati che l’aliquota comunale può variare. Ti consigliamo di consultare il sito Finanze.gov per conoscere l’aliquota applicata nel tuo comune

Calcolo dell’IMU su una seconda casa affittata

Occorre fare un piccolo approfondimento sul calcolo dell’IMU sulle seconde case messe in affitto. Se hai già cercato informazioni online, forse ti è capitato di leggere che, per le case affittate con contratto a canone concordato, è possibile pagare l’IMU in forma agevolata, con un risparmio del 25%.

calcolo imu seconda casa

Conclusioni

Alla luce di quanto visto finora, il nostro consiglio, se vuoi sapere quanto pagherai di IMU per uno specifico immobile, è quello di reperire i dati aggiornati e tenere conto del fatto che questo importo, in futuro, potrebbe subire variazioni.

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Domande frequenti

Chi non paga l’IMU sulla seconda casa?

Esistono dei casi particolari nei quali, si può avere diritto a riduzioni o ad agevolazioni consistenti.

Ecco le riduzioni previste: 

  • Immobili inagibili o inabitabili – 50%.
  • Edifici storici o di valore artistico – 50%.
  • Case in comodato d’uso – 50%.
  • Case di pensionati residenti all’estero – 50%.
  • Seconde case affittate a canone concordato – 75%.

Esistono inoltre dei casi particolari nei quali, pur possedendo un secondo immobile, non si è tenuti al versamento dell’IMU.

Vediamo quali:

– Immobile assegnato a un coniuge in caso di divorzio o separazione, se la casa è data con provvedimento del giudice e se il coniuge ci vive abitualmente;

– Case non affittate appartenenti a membri delle Forze dell’Ordine che vivono altrove

– Case e fabbricati appena costruiti, prima della vendita e della locazione;

-Immobili nei comuni colpiti dai terremoti del 2012 (in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto).

I Comuni possono poi esentare dall’Imu gli immobili di cui sono proprietari  anziani o disabili che vivono in istituti di ricovero o sanitari con ricovero permanente, purché la casa non sia stata messa in affitto.

Come si calcola l’IMU per le case in comproprietà?

Nel caso di comproprietà su un immobile, l’IMU sarà dovuta da entrambi i proprietari nella misura del 50%. Se si tratta di una coppia di conviventi, e uno dei due è già proprietario di una seconda casa, per cui l’abitazione della convivenza già risulta seconda casa, l’IMU può essere pagata da uno solo dei conviventi.

Come si calcola l’IMU per le case in comodato d’uso?

Se decidi di dare la casa in comodato d’uso, dovrai comunque sostenere le spese relative all’IMU nella loro interezza. Questo, però, con un’eccezione: se il comodato d’uso viene stipulato tra genitori e figli, il proprietario sarà tenuto a versare soltanto il 50% dell’IMU seconda casa.

Come e quando si paga l’IMU sulla seconda casa

Puoi pagare l’IMU sulla seconda casa tramite il modello F24, che contiene la voce “IMU e altri tributi locali”. Davanti a te ci sono due opzioni: pagare tutto nel mese di giugno, oppure suddividere il pagamento in due rate con un acconto il 16 di giugno e il saldo il 16 dicembre. 

Il modello F24, reperibile on line gratuitamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate o presso gli sportelli abilitati, deve essere compilato con molta attenzione soprattutto nella parte relativa ai codici tributo. 

Il pagamento può essere effettuato secondo tutte le modalità solitamente previste per i modelli F24: tramite home banking, presso lo sportello della Banca o dell’ufficio postale, agenti di riscossione dotati di terminali idonei.

Come abbiamo visto, ci sono diversi fattori da tenere in considerazione per il calcolo dell’IMU e alcuni di questi possono variare di anno in anno, come nel caso dell’aliquota comunale.

Cosa succede se si paga in ritardo l’Imu?

È bene sapere che chi paga l’IMU oltre la data del 16 giugno  o 16 dicembre deve versare, insieme all’imposta, sanzioni tanto più severe quanto è maggiore il ritardo e gli interessi legali parametrati sul numero dei giorni (il tasso legale per il 2022 è l’1,25%). Per piccoli ritardi, comunque, le sanzioni sono davvero leggere, come puoi vedere:

0,1% al giorno fino a 14 giorni di ritardo (cioè fino al 30 giugno compreso);

1,5% dal 15° al 30° giorno;

1,67% dal 31° al 90° giorno;

3,75% dal 91° giorno e fino a un anno di ritardo.

Chi paga Imu in caso di usufrutto?

Senza ombra di dubbio a pagare l’Imu deve essere l’usufruttuario. Esiste, tuttavia, un caso in cui questa imposta non va pagata ed è quello in cui lo stesso usufruttuario utilizzi l’immobile come prima casa.

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